Una vita di sport

L’identificazione dello sport come attività che coinvolga le abilità umane basilari fisiche e mentali- esercitandole con costanza per migliorare ed usarle in maniera più proficua – permette di tracciarne un collegamento storico con lo sviluppo dell’intelligenza umana. Per le civiltà primitive, l’attività fisica – sia pur priva dei connotati agonistici che l’avrebbero caratterizzata in seguito – era un modo utile per approfondire la conoscenza della natura ed applicare una maggiore padronanza su di essa. La diffusione della pratica sportiva nella maggioranza delle società contemporanee è indice dell’importanza che lo sport assume in senso sociale, ma anche economico e politico. Può inoltre far parte della cultura di una società, legandosi ai cambiamenti che la contraddistinguono: una disciplina che contribuisca ad affermare l’identità di uno Stato è chiamata – talvolta anche con finalità legislative – sport nazionale.

Relativamente all’aspetto ludico, è da notare come lo sport sia diffuso soprattutto presso quelle realtà sociali i cui mezzi economici e culturali ne permettano la pratica. Talune discipline richiedono infatti specifiche attrezzature per poter essere praticate, dalle più semplici (quali i giochi con la palla) alle più complesse (come gli sport che prevedono l’utilizzo di motori). Esistono tuttavia discipline che non richiedono strumenti particolari, rendenone possibile l’accesso anche a popolazioni con minori disponibilità economiche: in tal senso, i successi sportivi possono venire visti come una forma di riscatto sociale.

Un’altra concezione è quella secondo cui lo sport possa trasmettere valori universali, tra cui la socializzazione e il rispetto sia tra compagni che tra avversari: una definizione ufficiale di quest’ultimo aspetto è ravvisabile nel cosiddetto fair play. Per contro, non mancano critiche secondo cui lo sport venga utilizzato – in determinati contesti influenzati da fattori economici o sociali – come mezzo di propaganda politica, favorendo persino l’affiorare di aspetti deleteri (non ultimo il razzismo).

Fattori che determinano il successo e la diffusione di uno sport sono – tra gli altri – la semplicità dei regolamenti (che ne determinano la comprensione e il seguito presso i tifosi) e l’attenzione riservata dai mass media. Gli appassionati possono infatti contare sull’ampia reperibilità di informazioni, sia tramite fonti cartacee (tra cui La Gazzetta dello Sport) che on-line (molti atleti e squadre dispongono infatti di siti ufficiali). Non da ultimo, i fondamenti etici dello sport e le movenze di base sono insegnate a scuola sin dalla tenera età: l’organizzazione prende il nome di educazione fisica.

Lo sport nella Preistoria

Nel corso del XIX secolo molte scoperte di esempi di arte rupestre sono state effettuate in Francia, per esempio a Lascaux, in Africa ed in Australia, che dimostrano come in tempi preistorici i graffiti stessi sono una dimostrazione dell’interesse degli uomini delle caverne per attività che non fossero direttamente legate alla ricerca di cibo e alla sopravvivenza, ma che possiamo definire invece come svago o riti di buon auspicio.

Le tribù primitive africane, americaneoceaniche analizzate da etnografi dell’Ottocento, hanno conservato per millenni il senso e il carattere delle esercitazioni sportive e consentirono di formulare alcune ipotesi sulla evoluzione degli esercizi, dal loro originario scopo pratico a quello successivo ritualistico nell’ambito di cerimonie religiose o festive.

Secondo molti storici dello sport, tra i quali Antonino Fugardi, questa linea evolutiva può essere applicata, a grandi linee, anche allo sviluppo dell’attività sportiva europea e asiatica.

Origini dello sport

Le esercitazioni sportive erano in un primo tempo singole, poi divennero collettive e praticate anche dalle donne sin dal Medioevo; l’esercizio più diffuso e più antico dovette essere la corsa, alla quale si aggiunsero, subito dopo, i lanci e i salti, utili per la caccia e per le guerre. Ben presto emersero altre manifestazioni indispensabili per la sopravvivenza, dalle quali derivarono il nuoto, la canoa, l’equitazione, la lotta, il pugilato, la scherma contemporanee, a cui si aggiunsero giochi con palle costituite di erba e di grossi frutti.

Inizialmente queste manifestazioni non mostrarono caratteristiche prevalentemente agonistiche, bensì, soprattutto quelle di gioco e di intrattenimento.

In tempi successivi, gli esercizi assunsero un duplice aspetto: quello medico-spirituale-ginnico sviluppato maggiormente in Oriente, e quello atletico-rituale prosperante nel bacino del Mediterraneo.

In Occidente prevalsero l’aspetto atletico, la cura del vigore muscolare e la resistenza alle fatiche a fini militari

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